Salone B, Palazzo di Torino Esposizioni, Torino, 1947-1954

con Roberto Biscaretti di Ruffia, impresa Nervi e Bartoli

Progettato e costruito subito dopo la fine della guerra, il salone B del Palazzo delle Esposizioni di Torino rappresenta la prima possibilità concreta per Nervi di applicare il principio della prefabbricazione strutturale, unendo in una struttura a volta su larga scala il suo personalissimo uso del ferrocemento (rete metallica e tondini di acciaio di piccolo diametro annegati in un sottile strato di cemento) con l’impiego estensivo di elementi prefabbricati. È anche il primo progetto che lega Nervi alla grande committenza industriale di Torino e alla Fiat. La Società del Palazzo delle Esposizioni, aveva incaricato l’ingegnere Roberto Biscaretti di Ruffia di costruire sui resti del Palazzo della Moda, progettato nel 1936 da Ettore Sottsass e poi bombardato, un salone espositivo che fungesse da vetrina per l’industria automobilistica torinese. La Nervi e Bartoli nel 1947 vince l’appalto concorso a inviti e propone due varianti sostanziali al progetto di Biscaretti, impostato su un grande salone absidato: pilastri laterali inclinati, così da ampliare la luce della volta a terra, e, per l’abside terminale, una semicupola sottile ribassata in alternativa a una copertura piana.

Per la realizzazione della volta, Nervi studia appositi elementi a onda in ferrocemento prefabbricati, montati su armatura tubolare e resi solidali da nervature in cemento armato gettate lungo i colmi e gli incavi delle onde. Eleganti ventagli collegano ciascuno tre archi della copertura ondulata ai pilastri inclinati. La semicupola absidale è invece realizzata da formelle in ferrocemento a losanghe, che fungono da casseri a perdere, come la copertura a padiglione nervata su quattro archi inclinati del successivo e adiacente salone C (1949-50).

Inaugurato il 15 settembre del 1948 e pubblicizzato come «il più bel palazzo che l’Italia abbia mai costruito», il salone B attira l’attenzione della stampa specializzata internazionale già a partire dal 1949, quando compare sulla copertina di «La technique des travaux». Tra il 1953 e il 1954 viene ampliato di cinque campate che cancellano definitivamente il giardino porticato interno. Tra il 1952 e il 1953 Nervi elabora con l’architetto Ettore Sottsass il progetto per un ulteriore ampliamento che prevede un arco di 100 m di luce sul fronte principale, ma non avrà seguito per la scomparsa di Sottsass nel 1953. Ripresentato alla Società Torino Esposizioni nel 1959 e approvato in commissione edilizia, viene accantonato dalla Società che opta per un nuovo salone ipogeo studiato da Riccardo Morandi.

https://www.laboratorionervi.polimi.it/wp-content/uploads/2022/06/salone-torino.jpg